lunedì 14 novembre 2016

La Magia di Sant'Efisio

a cura di Martina Buffa e Laura Manca - Pro loco di Pula 

La Sardegna vanta una tradizione musicale florida e feconda, intrecciata alle più antiche tradizioni dell’Isola.
Tra sacro e profano, tra feste e riti santi, in ogni paese dell’Isola, nelle campagne, nei villaggi e nelle città la poetica musicale ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per allietare e accompagnare ogni singolo momento della quotidianità.

Risuonano ancora forti i canti delle donne, tra lo sfodero dei cesti e il calore del focolare.

Tra i campi e i pascoli riecheggiano le poesie dei pastori e dei contadini e nelle piazze si odono i colori dei balli e le vibrazioni delle launeddas suonate con passione dai suonatori.

Composizioni improvvisate, antiche tecniche segrete, riti ancestrali si tessono dando vita a una delle più antiche tradizioni musicali d’Europa .

I cantori hanno usato le loro poesie per sfidarsi satiricamente in pubblico; i giovani hanno per anni cantato le loro serenate accompagnati dai suonatori di launeddas; gli anziani hanno insegnato ai loro figli i passi dei balli e le strofe di canzoni eterne.

Anche nei paesi che apparentemente sembrano abbiano perso le più antiche tracce del passato vi sono ancora radicate le remote memorie di una tradizione musicale ancora presente e attuale.

Nella città di Pula, che attualmente è un centro turistico di rinomata importanza, sebbene si sia persa una parte delle antiche tradizioni musicali, durante le feste religiose si mantiene ancora una forte identità legata in particolar modo ai riti in onore di Sant’Efisio Martire.

Una tradizione che riesce a unire in maniera trasversale le diverse generazioni che abitano all’interno del paese e che ha contribuito ad avvicinare anche una larga fetta di giovani alla passione della musica tradizionale sarda.

La nostra ricerca si è focalizzata sulle tradizioni musicali, in termini di senso ampio, all’interno della festività legata al Santo.

Abbiamo quindi partecipato in maniera attiva alle processoni e agli eventi del paese legate al culto del martire: a partire dalla prima uscita nella fredda notte del 15 Gennaio sino alle famosissime processioni di Maggio che comprendono non solo Pula ma Cagliari e altri i paesi vicini.

In queste occasioni abbiamo documentato attraverso fotografie, video e audio il suono delle launeddas, dei campanacci , delle campane delle chiese, i canti delle processioni, l’antico rosario recitato in lingua sarda e i versi dei Goccius, i canti sacri che si recitano per ricordare la vita del Santo. Dalla ricerca è emerso una florida documentazione che ha dato un effettiva riprova del fortissimo sentimento di appartenenza del paese legato al culto di Sant’Efisio, capace di unire gli anziani e i bambini.

Si è inoltre notata una riscoperta passione da parte dei giovani verso le tradizioni musicali tipiche della propria terra con una interessante elemento di novità rispetto al passato: il superamento della differenziazione di genere .

Se infatti un tempo suonare gli strumenti era una prerogativa riservata solo agli uomini, ora anche le ragazze si avvicinano con passione e successo alle launeddas, all’organetto e alla musica tradizionale, mostrando l’evoluzione di una tradizione che si mantiene con forza, rinnovandosi ed evolvendosi profondamente.

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