lunedì 14 novembre 2016

I Passi della Sartiglia

a cura delle volontarie della Pro loco di Oristano

La Sartiglia non sarebbe la stessa senza il suono dei tamburini e dei trombettieri.

Ogni passo viene scandito con musiche differenti, come un vero e proprio rituale.

La domenica, dalla casa de s'oberàiu majori del Gremio dei Contadini e il martedì successivo, da quella del majorale en cabo del Gremio dei Falegnami, il gruppo dei tamburini e trombettieri, apre il corteo che accompagna il cavaliere prescelto verso la sede del Gremio dove avverrà la cerimonia della vestizione.

Questa sfilata, così come tutti gli spostamenti è accompagnata musicalmente dagli squilli di tromba e da su passu 'e strada.

Per la vestizione de Su Componidori del Gremio dei Contadini, nella giornata della domenica, il passo è spesso interrotto dal suono delle launeddas.

Momento culminante della cerimonia della vestizione è il posizionamento della maschera che trasforma il cavaliere in Componidori, anticipato da un triplice squillo di tromba di attenti e ritorno e una lunghissima rullata.
Una volta sistemata la maschera sul volto del cavaliere, la trasfigurazione  è compiuta e i tamburini eseguono su Passu de Su Componidori.

La corsa al galoppo, così come quella di tutti gli altri cavalieri che tenteranno di cogliere il bersaglio è annunciata dallo squillo di attenti e ritorno dei trombettieri ed accompagnato da Sa Curreba, una lunga e poderosa rullata in crescendo suonata dai tamburini.

Su Passu de su Gil è una suonata speciale che ha origine dalla tradizione militare dei tamburini della Gioventù Italiana del Littorio, accompagna su segundu Componi verso la postazione di partenza per la sua prova con la spada.

Su Passu de Su Terzu invece, accompagna il terzo componente della pariglia del capo corsa.

Su Passu de is bachitas viene eseguito nel momento in cui Su Componidori ritorna sul percorso per restituire lo stocco e ricevere lo scettro di viole mammole, sa pipia de màiu.

Come evoca il nome, questo passo si esegue sia percuotendo la pelle del tamburo, sia le bacchette tra loro.