lunedì 14 novembre 2016

I Balli e i Costumi di Oristano

a cura delle volontarie della Pro loco di Oristano

Durante la nostra ricerca abbiamo avuto modo di parlare con Enrico Fiori fondatore del gruppo folk “Città di Oristano” che lo scorso anno ha compiuto cinquant’anni, e scopritore del costume tradizionale di Oristano.

Fin da bambino il signor Fiori è stato interessato al folklore tanto da effettuare delle ricerche sul costume di Oristano, di cui si trovano alcuni ritratti e acquarelli, per poi farlo rivivere come oggi lo conosciamo.

Il primo costume a noi noto è attualmente ospitato al museo dei costumi di Nuoro.

Il costume tradizionale prevede due tipologie a seconda dell'occasione in cui dev'essere utilizzato: uno da sposa, rosso, e uno da gala, nero.

La particolarità del costume di Oristano è senz’altro nell’uso abbondante del broccato di colore rosso, tra cui anche la berritta maschile, usata da pochissimi paesi in Sardegna.

Abbiamo avuto modo di sapere che durante la Sartiglia si era soliti ballare il ballo sardo con l’accompagnamento del tamburo, delle launeddas e anche dell’organetto.

I passi che tradizionalmente si ballavano erano “su ballu campidanesu” e “su passu a tresi”.

Attualmente, nei giorni della Sartiglia, si continua a ballare il ballo sardo nelle piazze, certo con un maggiore coinvolgimento di persone rispetto al passato, grazie anche all’opera svolta dalle numerose scuole di ballo sardo sorte in città negli ultimi tempi.

Tra i primi a svolgere questo ruolo di diffusione del ballo sardo c’è sicuramente Paolo Masala, già figlio d’arte, e suo figlio Vanni, bravissimo suonatore di organetto, che negli anni hanno sperimentato numerose attività musicali nelle piazze, anche con il coinvolgimento dei bambini.